Visitare la 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, dal titolo May You Live In Interesting Times, è come fare un’esperienza immersiva nell’arte che invita a osservare la realtà da più punti di vista.
Oltre agli spazi all’Arsenale e ai Giardini, una serie di eventi collaterali, ospitati in diversi luoghi diffusi in tutto il centro storico di Venezia, offrono la possibilità di scoprire anche angoli meno conosciuti di Venezia. Tra i 21 Eventi Collaterali della Biennale Arte 2019, eccone sei:
- Al Palazzo delle Prigioni, carcere veneziano del XVI secolo, trova spazio 3x3x6. La mostra, promossa dal Taipei Fine Arts Museum of Taiwan, espone visivamente una storia collettiva e dissidente di sessualità, costruita assemblando resoconti storici, fake news, miti e dati recuperati da videocamere di sorveglianza 3D.
- Artists Need to Create on the Same Scale that Society Has the Capacity to Destroy: Mare Nostrum, presso il complesso della Chiesa di Santa Maria delle Penitenti, offre una riflessione sulla fragilità dell’ambiente in cui viviamo e sulla gravità dell’impatto dei cambiamenti climatici sul Mediterraneo.
- La mostra Förg in Venice, a Palazzo Contarini Polignac, presenta una selezione dei dipinti astratti gestuali e geometrici dell’artista tedesco Günther Förg (1952-2013), realizzati in vari frangenti della sua carriera e su diversi supporti materiali.
- “Processional”, an Installation by Todd Williamson with music by Greg Walter, allestita nella lunga e stretta cappella laterale della Chiesa di Santa Maria della Pietà, induce alla contemplazione, per esaminare la profonda incertezza del nostro tempo.
- Salon Swiss: s l o w, allestito dal Salon Suisse al piano nobile di Palazzo Trevisan degli Ulivi, affronta il tema della lentezza con una serie di performance, dibattiti ed eventi culturali che completano la mostra organizzata al Padiglione Svizzera.
- Sean Edwards, per la mostra Wales in Venice presso il complesso di Santa Maria Ausiliatrice, ha creato sculture, film, stampe e trapunte gallesi che rimandano all’esperienza di essere cresciuto in una casa popolare nella Cardiff degli anni Ottanta.
Testo tratto dalla rubrica del Comune di Venezia Detourism